nik ha scritto:Portiere Volante ha scritto:Mi preme scrivere un concetto che credo oggettivo, anche se ovviamente potrebbe non esserlo con tanto di errore personale. Io credo che stiamo ragionando un pò male sulla questione acquisti ed investimenti, in realtà credo che l'oculata spesa e la voglia di creare patrimonio con i giovani sia l'unico contesto che accomuna la felicità dei tifosi e quella della società , cerco di spiegarmi come meglio posso.
Credo che bisogna sempre tenere presente che il Bari è un'azienda in vendita, ok i ricorsi e la variabile Napoli, ma al momento si può dire che molto probabilmente entro il 2024 il bari deve essere ceduto, molto più remote le possibilità di accettazione ricorso e cessione big mama Napoli, anche se non impossibili.
Quando una società di calcio è in vendita è opportuno presentarla con un bilancio decente (se non in pari quasi), interesse sia del cessionario che del tifoso; il cessionario potrà guadagnarci dei soldi, perchè più l'accollo dei debiti è basso più il cash che deve mettere l'acquirente è effettivo, il tifoso ne guadagna in solidità di acquisizione. Se il Bari si presenterebbe con tanti debiti, quindi facendo un mercato esoso senza riuscire nella promozione, i De Laurentiis sarebbero obbligati a cedere la società per un conguaglio cash molto basso, se non nullo, dovranno accontentarsi del trasferimento dei debiti al nuovo proprietario. Questa dinamiche aprirebbe le porte agli squali, i vari giancaspro per intenderci, gente che prova l'all in a costo 0, se va bene fanno l'affare se va male, dopo aver continuato a fare debiti, chiudono baracca e burattini con un bel fallimento e saluti a tutti, ci abbiamo provato. Purtroppo in italia di queste situazioni ne abbiamo viste molte.
Al contrario un bilancio in pari, con cartellini di proprietà di giovani non troppo esosi, aprirebbe le porte agli investitori seri, che più si spaventano ad investire in società indebitate, mentre sono molto più favorevoli nell'acquisite aziende già ben avviate (la questione cartellini è importante) con bilanci buoni.
Ovviamente non è un dogma, può succedere l'opposto, vedi la società che ha acquisito il genoa, però dal punto di vista scolastico questo concetto è oggettivo. Credo che nessuno voglia un nuovo squalo come proprietario del Bari, quindi cercare di immedesimarsi nei panni del venditore porterebbe nell'accettare delle dinamiche di mercato che, forse, più che pidocchiose sono sagge e soprattutto, per la prima e forse ultima volta, associano gli interessi della proprietà con quelli della tifoseria.
Purtroppo siamo in vendita e quindi non possiamo ragionare solo da un punto di vista sportiva, bisogna sempre sovrapporlo a quello economico, bello non è ma purtroppo è la nostra situazione attuale.
Ciò che scrivi è sensato ed equilibrato. Mi spiace passare per uno che critica i De Laurentiis solo per il gusto di farlo, come accusano altri utenti. Per me non c'è alcun problema se il primo anno di serie B fosse solo un anno di assestamento, senza velleità di promozione. Così come non ci sarebbe alcun problema per me se i De Laurentiis scegliessero di tenere il Bari e vendere il Napoli.
Ciò che mi preoccupa nell'immediato futuro si basa sulla conoscenza della piazza di Bari, una piazza che ha fischiato più volte i propri calciatori al San Nicola.
Mi chiedo e ti chiedo: cosa succederà a Bari il prossimo campionato se dovessimo perdere due partite di fila? Cosa succederà se dovessimo in primavera pareggiare zero a zero in casa, giocando male, contro l'ultima in classifica? Credi veramente che oggi tutti quelli che difendono le scelte di mercato dei De Laurentiis direbbero che un pareggio scialbo in casa è comunque un buon punto per la salvezza? Io a Bari ci sono nato e ci sono anche cresciuto.
Cioè a te non ci sono problemi se il primo anno fosse di assestamento???
Quindi come a dire uno si sposa e la moglie il primo anno può tradire perché è di assestamento.