Produttore: Luigi De Laurentiis:
Regista: Moreno Longo
Aiuto regista: Giuseppe Magalini, Valerio Di Cesare
Attori protagonisti: Nessuno (non nel senso di Ulisse)
Comparse: una ventina, o giù di li, di signorine in pantaloncini corti che rincorrono, senza prenderla quasi mai, una palla che rotola.
Special guest: La pressione.
Genere: Comico/Horror
Ambientazione: Stadi di tutta Italia.
Spettatori al botteghino: tanti tanti Tri.moni (compreso me ovviamente).
Trama: Avevamo lasciato i nostri eroi nel primo episodio della saga, vicino ad un cassonetto della spazzatura ad implorare qualche imprenditore di buon cuore, locale e non, affinchè comprasse una squadra ormai sull’orlo del fallimento societario (ma non ancora sportivo). Il film, non devo ricordarvelo io, si conclude in maniera tragica, sia dal punto di vista sportivo, con una ingiusta ed immeritata eliminazione in semifinale che dal punto di visto societario, visto che la squadra passa, di mano in mano, ad una serie di improvvisati imprenditori nel migliore dei casi, che di farabutti veri e propri.
Bè, diciamolo subito e senza giri di parole, per questo sequel la produzione ha voluto fare le cose in grande puntando, questa volta, tutto sulla comicità (con le conferenze stampa/interviste al Presidente, DS e allenatore), ma, non tralasciando, però, puri ed indimenticabili momenti horror (le prestazioni della squadra in campo). Obiettivo centrato appieno. Del resto con un cast di questo livello non poteva essere altrimenti. Il film che riesce a creare un'atmosfera inquietante e a tenere lo spettatore con il fiato sospeso per tutta la durata della visione, alterna, senza soluzione di continuità momenti di pura ilarità a istanti in cui lo spettatore riesce a stento a trattenere le lacrime per le scene crude alle quali deve assistere.
La trama nella sua semplicità è semplicemente geniale (scusate la ripetizione ma non sono un giornalista professionista come la quasi totalità di quelli che circolano a Bari e dintorni).
Un nuovo Presidente venuto da lontano, senza alcuna esperienza o competenza, che, come uno sconosciuto di circa 2000 anni fa, si palesa per salvare un popolo dal fallimento. Le analogie e i richiami, con la storia sono molteplici. Tant’è che ad un certo punto del film il Presidente si rivolge al Padre e gli chiede: “Padre perché mi hai abbandonato” (chiedo scusa per la citazione blasfema). La risposta, che tutti si aspettano, sarebbe dovuta essere: “Perché sei un tri.mone” ed invece il Padre in tutta la sua saggezza gli risponde: “Perché un giorno tutto questo sarà tuo, (riferendosi al Napoli, ndr). Quindi, vai a giocare un po' a Bari che poi devi fare le cose serie”.
Senza portarle per le lunghe, il film prosegue con una serie interminabili di colpi di scena, durante le quali lo spettatore ha spesso l’impressione di trovarsi di fronte a gente che non è del mestiere, talmente sono tutti bravi nel recitare la propria parte.
Non vi sveliamo il finale, altrimenti, nessuno più di voi andrà al cinema (perché di cinematografo vero e proprio si tratta) ma possiamo dirvi che l’obiettivo, neanche tanto velatamente celato della produzione, è quello di superare i fasti della prima puntata che ha vinto SOLO il premio Best European Football Film al Festival 11mm di Berlino nel 2015 e ha ricevuto la Menzione Speciale - Premio del Pubblico al Festival FICE. Inoltre, ha vinto il premio come Miglior film sportivo dell'anno agli Italian Sport Awards nel 2015 e il premio come Miglior Lungometraggio al Sport Film Festival di Palermo (tutto vero eh)
Con questo capolavoro si punta direttamente agli Oscar e ad avere una stella lungo la walk of fame per ognuno dei protagonisti.
Concludo e dico, forse in disaccordo con più di qualcuno, che sono finalmente dimenticati gli anni bui dell’era Matarrese, quando al grido: “Ma quale Presidente, ma quale costruttore, sei solo un muratore” cercavamo di convincere il Tiranno ad abdicare in favore di gente capace e con ambizione. Quindi: Grazie Lugi di esistere e soprattutto Grazie di averci scelto tra tanti. Regalaci ancora tante emozioni.
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