Strage Modugno, le vittime sono 9 morto anche Michele Bruscella «Disastro colposo». Città in lutto
MODUGNO - E' morto nel reparto di Rianimazione del «Perrino» di Brindisi Michele Bruscella, 43 anni, uno dei titolari della ditta di fuochi pirotecnici di Modugno in cui venerdì scorso si è verificata un’esplosione. L’uomo era stato dapprima ricoverato nel Centro Grandi ustionati per le bruciature riportate sull'85% del corpo, e poi trasferito in serata nel reparto di Rianimazione dopo che le sue condizioni si erano aggravate. Così, in meno di 12 ore, è salito a nove il numero delle vittime. Ieri sera, infatti, non ce l'ha fatta neanche il 20 enne Riccardo Postiglione ricoverato nel centro di Rianimazione del Policlinico.
Intanto, fuma ancora una delle cosiddette casematte, i laboratori in tufo della fabbrica di fuochi d’artificio Bruscella di Modugno, rasa al suolo il 24 luglio in una esplosione che ha causato la morte di otto persone e il ferimento di altre tre. Questa mattina due pattuglie di carabinieri sorvegliano l'area della tragedia, posta ieri sotto sequestro dai carabinieri sul disposizione della Procura di Bari che indaga per disastro colposo al momento a carico di ignoti. Il bilancio della tragedia si è aggravato ieri sera con la morte nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari il 20enne di Napoli Riccardo Postiglione: il giovane lavorava come programmatore nell’azienda Bruscella e si occupava in particolare dei fuochi musicali. Dopo l’esplosione, era stato portato in ospedale in condizione disperate, con gravissime ustioni su quasi tutto il corpo.
Il pm che coordina le indagini, Domenico Minardi, ha incontrato il medico legale del Policlinico di Bari Francesco Vinci che ha effettuato un primo esame esterno delle vittime e al quale sarà affidato l’incarico per le autopsie. Anche il riconoscimento si è trasformato in un rito macabro viste le condizoni dei copri dilaniati per cui si renderà necessario il ricorso al Dna oltre che ad oggetti personali. Le vittime accertate sono Vincenzo Armenise, 39 anni, Giuseppe Pellegrino, 40 anni, Vincenzo De Chirico, Michele Pellicani, Riccardo Postiglione, 20, Michele Bruscella, 43, gli indiani Banga Harbaajan, di 41 anni e Nigah Kumar di 29, l’albanese Merja Samir, di 28 anni, . Illesa la moglie di Vincenzo Armenise, Angela Bruscella (sorella di uno dei titolari) e lo zio Antonio Bruscella, che erano all’interno dell’azienda al momento dello scoppio. Ferito Vincenzo Bruscella, l'altro socio, ricoverato al Cardarelli di Napoli, e Antonio Pertino, 30 anni, ricoverato al Policlinico.
IL LUTTO CITTADINO E L'AIUTO ALLE FAMIGLIE - La comunità di Modugno si stringe nel lutto. Oggi a Modugno è lutto cittadino con le bandiere a mezz'asta. Tutti gli esercizi commerciali hanno esposto sulle vetrine un nastro nero e per terra ceri accesi. Numerose le espressioni di affetto e vicinanza anche sui social network da parte di cittadini che si sono voluti unire ai familiari dei feriti nelle loro preghiere.
Il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, che si è recato anche stamattina sul luogo della tragedia accompagnato da una delegazione della giunta comunale, tramite l’assessore ai Servizi sociali, Rosa Scardigno, in contatto anche con l’associazione degli psicologi dell’emergenza, ha offerto la propria disponibilità alle famiglie delle vittime per ogni tipo di assistenza e supporto. Il Comune si farà carico di coordinare ogni intervento volontario su questa questione e sottolinea che il presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo, lo ha già chiamato per manifestargli la disponibilità della sua organizzazione alla erogazione di aiuti.
Ad Adelfia e a Torre a Mare le feste patronali dedicate a San Vittoriano e a San Nicola si svolgeranno senza fuochi d’artificio; i soldi stanziati per gli spettacoli saranno devoluti alle famiglie delle vittime.
LA CRONACA DELLA TRAGEDIA - La tragedia è avvenuta attorno a mezzogiorno, mentre in fabbrica si lavorava a pieno regime per preparare i fuochi destinati alle feste patronali che si susseguono in questo periodo in Puglia. L'esplosione è stata tremenda e ha provocato un boato che è stato sentito a chilometri di distanza, anche nei paesi vicini. Tanto che alcuni testimoni hanno pensato ad un terremoto o al crollo di un palazzo, una signora ha creduto fosse precipitato un elicottero. Le macerie, così come anche alcune delle vittime, sono state proiettate a decine di metri di distanza. La serie di esplosioni a catena ha causato il crollo della fabbrica che è andata completamente distrutta e ci sono volute ore perché fossero raggiungibili i corpi carbonizzati degli operai. Lo spostamento d'aria ha investito anche un vicino centro sportivo dove una settantina di bambini che partecipava ad un campo estivo. Il campo è stata evacuato: sono caduti quadri e alcune suppellettili, ma a parte lo spavento, ai piccoli non è successo niente. Mentre si soccorrevano i superstiti e si faceva la conta dei morti, gli artificieri hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona provocando esplosioni controllate del materiale depositato nella fabbrica.
IL BOTTO VICINO AL LABORATORIO - L'esplosione sarebbe avvenuta "vicino alla zona di lavorazione, ma che cosa l’abbia provocata non siamo ancora in grado di dirlo". Lo ha detto il vicedirigente del comando provinciale dei vigili del fuoco di Bari, ing.Enrico Curzio, dopo un sopralluogo fatto stamani nell’area. "Meglio non parlare in questa fase – aggiunge – perchè c'è un’indagine in corso e accertamenti che dovranno essere effettuati. E' prematuro, prima delle verifiche, propendere per un’ipotesi piuttosto che per un’altra". Quello che però appariva evidente già ieri ai soccorritori è che "la devastazione ha interessato la zona dei laboratori, completamente rasi al suolo dall’esplosione" dice Curzio, il quale assicura che "non ci risultano dispersi". La vicina polveriera, il deposito di polvere da sparo che fa parte della fabbrica, "non è stata interessata dall’esplosione – spiega - ieri è stata tenuta sotto controllo e attualmente non costituisce un rischio. Oggi – conclude Curzio – non sono previste attività da parte nostra perchè saranno gli artificieri a verificare lo stato dei luoghi, mettere in sicurezza l’area isolando i fuochi inesplosi e quindi dare l’ok all’accesso".
TROVATO CANE SOTTO CHOC - Un grosso cane di razza Corso nero è stato portato in salvo dalle macerie della fabbrica di fuochi di artificio Bruscella. L’animale è stato trovato durante i sopralluoghi degli investigatori in un angolo della struttura. La Protezione civile ha allertato i volontari della Associazione Anpana (Associazione per la protezione di animali, natura, ambiente) che hanno prelevato il cane.
"Il cane è in buona salute – ha detto Mimma Romano, una volontaria – ma è traumatizzato. Ora lo porteremo in un posto sicuro dove potrà tranquillizzarsi e riprendersi dallo spavento".
56 ANNI FA L'ALTRA ESPLOSIONE - La Bruscella Fireworks, azienda a conduzione di famigliare, è attiva da generazioni ed è molto nota. Fornisce fuochi d'artificio per le feste di tutta Italia. Nel 1959 era stata completamente ricostruita dopo una esplosione analoga. L'area è interdetta e piantonata dai Carabinieri della Compagnia di Modugno in attesa del provvedimento di sequestro dell'autorità giudiziaria. L’area della fabbrica - completamente rasa al suolo - è stata piantonata per tutta la notte in attesa delle procedure di messa in sicurezza visto che anche in mattinata si sono ripetuti alcuni scoppi e ci sono fuochi ancora inesplosi. Solo dopo gli investigatori potranno tornare all’interno dell’area interessata dall’esplosione per continuare i rilievi utili a ricostruire la dinamica.
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