Non ho detto che Trump si é piegato alla Cina. Ho fatto notare che all'inizio di questa storia Trump prometteva una vittoria rapida. Le cose non stanno andando in quel senso e per ora sono giunti ad una tregua. Il resto del ragionamento comunque rimane, in un mondo dove i trattati commerciali sono su base bilaterale, i termini di tali accordi dipendono dalla forza che ogni paese é capace d'imporre. Un paese come l'Italia senza materie prime si troverebbe in una situazione piú precaria. La distruzione dell'Europa avvantaggia solo Cina, USA e Russia da un punto di vista commerciale dove possono usare le loro materie prime, la loro forza militare e la grandezza dei loro mercati.
Al netto dell’asfalto e della Murgia( non mi sembra di averla mai nominata) per la veritá Pamela Anderson parla anche dalla necessità per gli europei di mettersi insiemi dato che problemi come l’immigrazione sono problemi globali (naturalmente questo si evita di citarlo). Al momento il citrone se lo prendono i piú deboli se andiamo dietro alla negazione del riscaldamento globale e Trump é l'esempio piú lampante di questo con tagli alle tasse dei ricchi e i poveri che sono costretti a pagarne le conseguenze senza l'intervento dello stato per ridurre gli effetti. Che piaccia o no il problema del riscaldamento del pianeta é un problema globale che richiede risposte globali. Non serve a nulla per l'Italia o l'Europa prendere iniziative se Cina oi USA continuano a inquinare. I costi da pagare dipendono da scelte politiche, é chiaro che si sa va dietro a Trump i costi li pagano solo i deboli. Al netto dei costi, il problema esiste e sarebbe ora che si discutesse su come risolverlo (il famoso approccio laico). Invece lo si nega (Trump) o la si tira in caciara sui costi come se il non far nulla non portasse costi o che il fatto siano i piú deboli a pagarli sia qualcosa di scontato e non il frutto di decisioni politiche.
Riguardo Hayek quello che hai scritto rafforzano quello che dico
bariamo ha scritto:.Da queste premesse Hayek deduce che ogni vero liberale, desideroso di ridurre il ruolo della politica nell’economia, dovrebbe favorire la nascita di un mercato comune europeo, accettando il necessario corollario di una federazione minima senza dover temere la riproposizione a livello sovranazionale di forme di interventismo eccessive.â€
L’Europa attuale e proprio il contrario di una federazione minima o di una forma di interventismo minimo altrimenti non staremmo qui con i sovranisti a chiedere di riavere il controllo. Hayek era per un Europa priva di dogane ma certamente era contrario ai tentatici europei di regole comuni, pianificazioni a livello europeo (politiche agricole in primis) e istituzioni comuni. L’attuale Europa é osteggiata dai seguaci di Hayek proprio per il suo interventismo e la sua pianificazione. Non a caso i suoi seguaci sono per la Brexit all’interno del partito conservatore con l’intento di trasformare la Gran Bretagna in un mega paese offshore per attirare capitali da tutto il mondo in piena logica neoliberista. Essere all’interno dell’Unione Europe impone il rispetto di regole comun sul riciclaggio per esempio. La creazione di un’entità a livello europea che possa stabilire regole e mettere un limite alla finanziarizzazione dell’economia è il contrario di quello che Hayek sognava.
Sempre riguardo il Brexit, da notare due cose. La prima e il totale caos del governo inglese dove i sogni sovranisti si sono scontrati con la realtá con il rischio che la Brexit diventi una spinta all’unificazione irlandese. Ancora una vlta il modo di ragionare fatto di sogni, basato sulla ricerca dei nemici viene ridimensionata dalla realta. La seconda e il comportamento degli Hedge fund che si erano schierati a favore della Brexit. Questi fondi si stanno posizionando short nei confronti dell’economia ingelese. Siamo sicuri che il project fear sia solo una campagna di comunicazione e non ci sia nulla di reale?
https://www.theguardian.com/business/20 ... uk-economyAncora una volta devo ripetere il mio pensiero dato che si continua ad associarmi a persone di cui non ho nulla da spartire (Murgia o Macron) o con cose che non ho mai detto. Non ho mai invocato la fine degli stati. Quando parlo di maggiori investimenti pubblici per fermare il riscaldamento globale, quando parlo di ricongiungere potere e politica, quando parlo di maggiori regole tutte queste cose vanno nella direzione del rafforzamento dello stato. Non sono mica un Trump qualsiasi che mira alla deregolamentazione riducendo il ruolo dello stato. Quello che si invoca è anche il rafforzamento delle organizzazioni internazionali a livello regionale e globale per affrontare quei problemi globali che non possono essere risolti a livello nazionale: riscaldamento globale, immigrazione, controllo della finanza internazionale, regole del commercio valide per tutte che permettano una difesa dei diritti dei lavoratori, limitazione della criminalità internazionale, disarmo, ricerca etc.
Detto questo, sei vuoi discutere sei pregato di entrare nel merito senza attaccare la persona o associare il pensiero dell’altro a personaggi e pensieri che non hanno nulla a che fare con quello che viene detto come continui a fare. Si puó discutere senza attaccare l’altra persona dondola dell’ignorante, professore, cerini in mano, asfalto, giurie o tirando fuori la Murgia o Macron. Sarebbe buona cosa anche rimanere con gli argomenti trattati rispondendo senza tirare fori migliaia di link per sviare la discussione (vedi Zinke). Una buona discussione é circoscritta. Io uno sforzo in questo senso lo sto facendo, potresti farlo anche tu. Non é difficile.