Tifo Bari da 40 anni e inizio ad averne le scatole piene di giocatori che non lottano per la maglia e di allenatori che, per giustificare le mancanze dei calciatori e proprie, addebitano le responsabilità all'AMBIENTE. Come se fosse colpa di Bari, dell'importanza della piazza, dell'ambizione della società se i protagonisti in campo sono lenti, macchinosi, svogliati. Alla riflessione di Antonio Di Gennaro che ha evidenziato come "i calciatori del Bari sembrino non divertirsi in campo", il nostro mister "Special one" dei poveri non ha avuto niente di meglio da dire che pronunciare la seguente frase: “i giocatori sentono troppo l'ambizione della piazza". Sono francamente stufo di sentire cagate del genere. Bari non è Madrid, Barcellona, Liverpool. E' una piazza di provincia che non ha mai vinto e che ha vissuto la sua storia soprattutto in B e C, più raramente in A. Ora ha trovato - dopo anni di via crucis che hanno portato la società a fallire due volte in 4 anni e a dover ricominciare dalla serie D - una proprietà stabile che giustamente vuole puntare a un rapido ritorno quantomeno in serie B. Se voi cari Lollo, D'Ursi, Bianco, D'Orazio, Citro, Semenzato, Candellone (giusto per fare qualche nome), invece che essere grati al Signore di giocare per questa maglia e per questa società , ne rimanete schiacciati dal "blasone" (ma quale blasone?), forse avete sbagliato mestiere. Sicuramente ha sbagliato mestiere un allenatore che avalla e tenta di giustificare un atteggiamento del genere.
Ps. Sto vedendo Ternana-Teramo. Entrambe le squadre giocano a un livello di intensità che noi ce lo sogniamo. Altro che Peroni, lo sponsor più adatto per questo Bari doveva essere "Valium"