Un po’ di quella sana retorica che non guasta maiAPOL ha scritto:Un grande applauso.
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Moderatori: sirius, Rosencratz, Pino, Soloesemprebari, divin gallo
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Un po’ di quella sana retorica che non guasta maiAPOL ha scritto:Un grande applauso.
grande fratello ha scritto:Un po’ di quella sana retorica che non guasta mai
Twoplustwo ha scritto:«Un calciatore produce un'emozione che è identica a quella di un artista, e nessuno si stupisce che Picasso sia miliardario»
Altrimenti dovremmo dire che Picasso era uno s*****o, Raffaello era una m****, e i poveri soldati sono degli eroiTwoplustwo ha scritto:«Un calciatore produce un'emozione che è identica a quella di un artista, e nessuno si stupisce che Picasso sia miliardario»
grande fratello ha scritto:Altrimenti dovremmo dire che Picasso era uno s*****o, Raffaello era una m****, e i poveri soldati sono degli eroi
Twoplustwo ha scritto:«Un calciatore produce un'emozione che è identica a quella di un artista, e nessuno si stupisce che Picasso sia miliardario»
peronitrequarti ha scritto:Ammirare un calciatore che dopo un gol si sfila la maglia e si arrampica sotto la curva suscita le stesse emozioni di uno scienziato che ha appena scoperto un vaccino salvavita!
W i giocatori di tutto il mondo che ci fanno star bene
Twoplustwo ha scritto:Ma quando fai il goal dell'ex festeggi così?
chiedo
Ahahah che pagliacciata.Pino ha scritto:Chi ha guardato le partite di Serie A col ‘pezzotto' rischia adesso di essere denunciato alle autorità e dover pagare una salatissima multa. DAZN vuole difatti intraprendere un'azione legale contro i singoli spettatori che hanno visto illegalmente gli eventi sportivi di cui detiene i diritti di trasmissione in esclusiva (ad oggi il massimo campionato italiano di calcio e di basket, LaLiga spagnola, la Serie B e tanti altri).
Una mossa estrema dunque, quella della piattaforma di streaming online, per assestare un colpo mortale alla pirateria. Già , perché, dopo l'inasprimento della pena per chi sa e non denuncia e l'introduzione della piattaforma Piracy Shield, d'ora in poi a rischiare non sarà soltanto chi offre il pezzotto ma anche chi ne usufruisce che, come stabilisce tuttora la legge italiana (ad oggi mai applicata), si vedrà comminare delle salatissime multe.
E questa volta non si tratta solo di una minaccia. DAZN si è difatti già messa in moto chiedendo alla Procura di Catania i nomi degli utenti che hanno utilizzato il ‘pezzotto' distribuito da quella che, tramite una rete che coinvolgeva Italia, Croazia, Olanda, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera e Romania, secondo gli investigatori è "la più vasta organizzazione criminale transnazionale dedita alla pirateria audiovisiva" azzerata dall'operazione ‘Taken Down' partita proprio dalla città siciliana.
Una volta ottenuta la lista dei nomi, DAZN provvederà a denunciare singolarmente i singoli utenti del ‘pezzotto', cosa che costringerà quindi la Guardia di Finanza a comminare le multe previste dalla legge che vanno da un minimo di 150 euro (per chi viene beccato a guardare illegalmente un singolo evento) ad un massimo di 5.000 euro (per chi risulta essere ‘abbonato' al pezzotto). Per poi fare lo stesso ogni qualvolta le forze dell'ordine scoprano un nuovo servizio di streaming illegale.
Una mossa estrema, punire l'utente e non più solo chi lo fornisce, che rappresenterebbe un precedente giurisprudenziale storico e il miglior disincentivo possibile dato che cadrebbe la presunzione di impunità che comunemente pervade chi guarda le partite col ‘pezzotto'. E porterebbe anche gli altri diretti interessati (da Sky alla Lega di Serie A) a seguire l'esempio di DAZN in questa strenua battaglia contro la pirateria.
Se per l'Italia si tratterebbe di una novità epocale, lo stesso non si può dire per un altro Paese ‘calciofilo' per antonomasia come l'Inghilterra. Nel Regno Unito infatti la Federation Against Copyright Theft (FACT UK) ha cominciato una vera e propria azione di repressione anche nei confronti di coloro che usano il "pezzotto" presentandosi insieme alle forze dell'ordine alla porta di coloro che sono sospettati di vedere illegalmente in streaming contenuti soggetti a diritti di trasmissione televisiva e d'autore tramite un servizio illegale finito al centro di un'inchiesta giudiziaria. E quest'ultimi, se colpevoli, vengono poi condannati al pagamento di salatissime multe di diverse migliaia di sterline. Precedente da cui, come appreso da Fanpage.it, DAZN ha preso spunto per provare ad assestare un colpo letale alla pirateria anche in Italia.
tanta gente ha il pezzotto e sciala i soldi qua e là ...,non e' x niente una cosa solo da poveri.saverio67 ha scritto:Ahahah che pagliacciata.
1. Se quelli che usano il.pezzotto avessero le risorse per pagare DAZN, da mo che lo avrebbero fatto. Dunque che probabilità c'è di recuperare soldi da questi?
2. Vai a dimostrare che quel tale ha davvero visto le partite. Come lo dimostri? Il fatto che abbia un dispositivo non è sufficiente per dire che abbia commesso davvero l'illecito.
3. Vai a dimostrare che il cliente era ignaro che l'erogatore di servizio era abusivo. Perché non basta dire "eh lo sanno tutti". Devi dimostrare che quel cliente lo sapeva.
4. A Bari il 90% delle multe stradali giace al Comune e non vengono pagate. F'gurt mo se la gente paga queste altre
1baresealyon ha scritto:tanta gente ha il pezzotto e sciala i soldi qua e là ...,non e' x niente una cosa solo da poveri.
potrebbero benissimo pagare dazn se volessero.
Pino ha scritto:Chi ha guardato le partite di Serie A col ‘pezzotto' rischia adesso di essere denunciato alle autorità e dover pagare una salatissima multa. DAZN vuole difatti intraprendere un'azione legale contro i singoli spettatori che hanno visto illegalmente gli eventi sportivi di cui detiene i diritti di trasmissione in esclusiva (ad oggi il massimo campionato italiano di calcio e di basket, LaLiga spagnola, la Serie B e tanti altri).
Una mossa estrema dunque, quella della piattaforma di streaming online, per assestare un colpo mortale alla pirateria. Già , perché, dopo l'inasprimento della pena per chi sa e non denuncia e l'introduzione della piattaforma Piracy Shield, d'ora in poi a rischiare non sarà soltanto chi offre il pezzotto ma anche chi ne usufruisce che, come stabilisce tuttora la legge italiana (ad oggi mai applicata), si vedrà comminare delle salatissime multe.
E questa volta non si tratta solo di una minaccia. DAZN si è difatti già messa in moto chiedendo alla Procura di Catania i nomi degli utenti che hanno utilizzato il ‘pezzotto' distribuito da quella che, tramite una rete che coinvolgeva Italia, Croazia, Olanda, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera e Romania, secondo gli investigatori è "la più vasta organizzazione criminale transnazionale dedita alla pirateria audiovisiva" azzerata dall'operazione ‘Taken Down' partita proprio dalla città siciliana.
Una volta ottenuta la lista dei nomi, DAZN provvederà a denunciare singolarmente i singoli utenti del ‘pezzotto', cosa che costringerà quindi la Guardia di Finanza a comminare le multe previste dalla legge che vanno da un minimo di 150 euro (per chi viene beccato a guardare illegalmente un singolo evento) ad un massimo di 5.000 euro (per chi risulta essere ‘abbonato' al pezzotto). Per poi fare lo stesso ogni qualvolta le forze dell'ordine scoprano un nuovo servizio di streaming illegale.
Una mossa estrema, punire l'utente e non più solo chi lo fornisce, che rappresenterebbe un precedente giurisprudenziale storico e il miglior disincentivo possibile dato che cadrebbe la presunzione di impunità che comunemente pervade chi guarda le partite col ‘pezzotto'. E porterebbe anche gli altri diretti interessati (da Sky alla Lega di Serie A) a seguire l'esempio di DAZN in questa strenua battaglia contro la pirateria.
Se per l'Italia si tratterebbe di una novità epocale, lo stesso non si può dire per un altro Paese ‘calciofilo' per antonomasia come l'Inghilterra. Nel Regno Unito infatti la Federation Against Copyright Theft (FACT UK) ha cominciato una vera e propria azione di repressione anche nei confronti di coloro che usano il "pezzotto" presentandosi insieme alle forze dell'ordine alla porta di coloro che sono sospettati di vedere illegalmente in streaming contenuti soggetti a diritti di trasmissione televisiva e d'autore tramite un servizio illegale finito al centro di un'inchiesta giudiziaria. E quest'ultimi, se colpevoli, vengono poi condannati al pagamento di salatissime multe di diverse migliaia di sterline. Precedente da cui, come appreso da Fanpage.it, DAZN ha preso spunto per provare ad assestare un colpo letale alla pirateria anche in Italia.
Così sembra… anche se ho capito si proceda d’ufficio…. Anche se poi ho letto che devono essere Dazn e Sky devono denunciare… c maciid…Twoplustwo ha scritto:Pino ha scritto:Chi ha guardato le partite di Serie A col ‘pezzotto' rischia adesso di essere denunciato alle autorità e dover pagare una salatissima multa. DAZN vuole difatti intraprendere un'azione legale contro i singoli spettatori che hanno visto illegalmente gli eventi sportivi di cui detiene i diritti di trasmissione in esclusiva (ad oggi il massimo campionato italiano di calcio e di basket, LaLiga spagnola, la Serie B e tanti altri).
Una mossa estrema dunque, quella della piattaforma di streaming online, per assestare un colpo mortale alla pirateria. Già , perché, dopo l'inasprimento della pena per chi sa e non denuncia e l'introduzione della piattaforma Piracy Shield, d'ora in poi a rischiare non sarà soltanto chi offre il pezzotto ma anche chi ne usufruisce che, come stabilisce tuttora la legge italiana (ad oggi mai applicata), si vedrà comminare delle salatissime multe.
E questa volta non si tratta solo di una minaccia. DAZN si è difatti già messa in moto chiedendo alla Procura di Catania i nomi degli utenti che hanno utilizzato il ‘pezzotto' distribuito da quella che, tramite una rete che coinvolgeva Italia, Croazia, Olanda, Gran Bretagna, Svezia, Svizzera e Romania, secondo gli investigatori è "la più vasta organizzazione criminale transnazionale dedita alla pirateria audiovisiva" azzerata dall'operazione ‘Taken Down' partita proprio dalla città siciliana.
Una volta ottenuta la lista dei nomi, DAZN provvederà a denunciare singolarmente i singoli utenti del ‘pezzotto', cosa che costringerà quindi la Guardia di Finanza a comminare le multe previste dalla legge che vanno da un minimo di 150 euro (per chi viene beccato a guardare illegalmente un singolo evento) ad un massimo di 5.000 euro (per chi risulta essere ‘abbonato' al pezzotto). Per poi fare lo stesso ogni qualvolta le forze dell'ordine scoprano un nuovo servizio di streaming illegale.
Una mossa estrema, punire l'utente e non più solo chi lo fornisce, che rappresenterebbe un precedente giurisprudenziale storico e il miglior disincentivo possibile dato che cadrebbe la presunzione di impunità che comunemente pervade chi guarda le partite col ‘pezzotto'. E porterebbe anche gli altri diretti interessati (da Sky alla Lega di Serie A) a seguire l'esempio di DAZN in questa strenua battaglia contro la pirateria.
Se per l'Italia si tratterebbe di una novità epocale, lo stesso non si può dire per un altro Paese ‘calciofilo' per antonomasia come l'Inghilterra. Nel Regno Unito infatti la Federation Against Copyright Theft (FACT UK) ha cominciato una vera e propria azione di repressione anche nei confronti di coloro che usano il "pezzotto" presentandosi insieme alle forze dell'ordine alla porta di coloro che sono sospettati di vedere illegalmente in streaming contenuti soggetti a diritti di trasmissione televisiva e d'autore tramite un servizio illegale finito al centro di un'inchiesta giudiziaria. E quest'ultimi, se colpevoli, vengono poi condannati al pagamento di salatissime multe di diverse migliaia di sterline. Precedente da cui, come appreso da Fanpage.it, DAZN ha preso spunto per provare ad assestare un colpo letale alla pirateria anche in Italia.
Terrorismo commerciale.
Stime dicono che gli utilizzatori del pezz8 in italia sono più di 1 milione, aggiungiamoci quelli che guardano le partite in streaming.
L'italia non ha la capcità per intentare tutte ste cause, di che stiamo parlando?
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